Secondo voi che cosa accomuna queste persone: Russell Crowe, George Lucas, Julia Roberts, Uma Thurman, Audrey Hepburn, Sarah Jessica Parker, Ryan Gosling, Meryl Streep? Sono delle celebrità! Sì certo, ma qui ci interessa un altro aspetto: sono tutti appassionati di lavori a maglia. Se cercate su internet, vedrete alcune loro foto mentre sferruzzano, al bar o sul set durante le pause. E non solo loro, da una semplice ricerca abbiamo trovato più di cento celeb che si dedicano a questo passatempo.
Lo stereotipo della vecchietta che lavora a maglia è totalmente obsoleto. Lo dicono anche alcune sondaggi recenti: l’età media di chi si avvicina ai ferri è molto diminuita: la maggioranza, circa il 72%, ha un’età compresa tra i 26 e 45 anni e molti sono gli uomini che la praticano. Per essere alla moda non dite più “fare la maglia” ma knitting. E chi la pratica è un knitter.
Perché lavorare a maglia
E’ divertente, si può fare dovunque: in casa all’aperto, seduti al bar, o come fa Uma Thurman in barca mentre naviga. Si può ascoltare musica, guardare la televisione o semplicemente farlo in silenzio.
I benefici del lavorare a maglia
Parecchi gruppi di ricerca- la scienza non trascura nessun aspetto della vita- hanno negli anni dimostrato che questo passatempo apporta molti benefici sia per il fisico sia per la mente. Lavorare a maglia implica concentrazione, attenzione continua, grande agilità delle dita e i benefici sono evidenti.
Migliora la coordinazione cerebrale. Scegliere un lavoro da fare, cercare il filo e il colore adatti, discutere con chi è esperto; passare il filo da un ferro all’altro eseguendo i diversi punti, porre attenzione a non tirare troppo o troppo poco il filo, toccare e tirare il gomitolo per svolgere il filo, contare i punti sono tutte attività che impegnano diverse aree del cervello: motoria, sensitiva, visiva, auditiva e del linguaggio.
Riduce lo stress. Lavorare ai ferri richiede un certo ritmo e la ripetizione di gesti che inducono un effetto rilassante sul nostro organismo che dà una sensazione di benessere. Inoltre la concentrazione richiesta dal lavoro fa accantonare i propri problemi e ci distrae.
Allontana la noia e la depressione. Riempire i tempi morti con questa attività stimolante e creativa migliora il tono dell’umore perché coinvolge una parte del cervello dedicata alla produzione di endorfine e serotonina, ormoni del buon umore.
Rende agili le dita. Il lavoro con i ferri obbliga le mani al movimento continuo, a piegare e a stendere le dita. Le mani si scaldano, diminuiscono i dolori dovuti all’artrite per chi ne soffre e la prevengono se si hanno mani sane.
Aiuta a socializzare. E’ vero che si può lavorare a maglia da soli ovunque. Ma è un’occasione per stare con amiche che condividono la passione oppure per creare nuove conoscenze, per esempio iscrivendosi a un Knit cafè.
Migliora l’autostima. Eseguire un lavoro anche semplice che ci siamo prefissi è una grande soddisfazione. Ci siamo posti un obiettivo e lo abbiamo aggiunto. Non solo, ma possiamo regalare il lavoro finito e questo ci procura grande gioia, perché in quel manufatto c’è il nostro amore, la nostra perseveranza e la nostra abilità. E’ un hobby adatto ai pessimisti che spesso si sentono frustrati e faticano a porsi degli obiettivi realizzabili. Lavorando a maglia succede anche ai più esperti di sbagliare. Allora occorre disfare e rifare. Ed è un ottima lezione di vita.
Come iniziare
Lavorare a maglia è innanzitutto divertente. Chi non ha mai provato può iniziare in diversi modi. Su Youtube ci sono moltissimi tutorial per ogni livello: da chi non ha mai preso in mano un ago a chi vuole migliorare. Molti negozi, che vendono lana, offrono dei corsi che hanno un duplice vantaggio: si impara più in fretta e si sta in compagnia di altre persone. In alcune città, come dicevamo sopra, ci sono i Knit cafè dove una volta alla settimana un gruppo di persone si ritrova a knittare, mentre chiacchiera, scambia esperienze e consigli sul lavoro che sta eseguendo.
Iniziare a lavorare a maglia vuol dire scoprire un mondo vastissimo di appassionati. Moltissimi i blog specializzati che propongono idee, modelli e spunti creativi per chi ama lavorare a maglia. Ravelry è una vera e propria community per appassionati di ferri e uncinetto.
Yes we knit è un blog in cui knitting e crochet (uncinetto) assurgono ad arte e lì trovate il lato più moderno e d’avanguardia del lavoro a maglia.
Un aiuto per chi ha bisogno
Lavorare a maglia è anche un modo per aiutare gli altri: esistono una serie di organizzazioni no profit che raccolgono i lavori a maglia delle volontarie e li distribuiscono ai loro assistiti. Ne segnaliamo due, ma i nostri lavori possono semplicemente essere portati nei punti di raccolta per indigenti.
Cuore di maglia è un’associazione di volontari sparsi in tutta Italia che realizzano a maglia morbidi cappellini, scarpine, dudù e copertine, per prematuri ricoverati in più di 90 reparti italiani di Terapia Intensiva Neonatale.
Gomitolo rosa è un’associazione con sedi in tutta Italia, che ha numerosi progetti in corso.
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