Un’infanzia difficile predispone alle malattie di cuore

Numerose ricerche negli ultimi anni avevano già evidenziato che i bambini maltrattati o abusati avevano una maggiore probabilità, diventati adulti, di non saper gestire lo stress e avere comportamenti pericolosi. E come conseguenza una maggiore probabilità di sviluppare diabete, ipertensione, infiammazione e livelli più alti di cortisolo, l’ormone dello stress.

Ora una ricerca molto importante ha dimostrato che i bambini che hanno avuto un’infanzia traumatica hanno una maggiore probabilità, dopo i 50-60 anni, di avere malattie cardiovascolari come infarti e ictus. Inoltre hanno anche una percentuale di mortalità maggiore della media.

I ricercatori della Northwestern University (Chicago), hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista americana Journal of the American Heart Association,  su un gruppo di 3646 persone, che è stato seguito per più di trenta anni (dal 1986 al 2016) per vari indicatori riguardanti la cardiologia. I partecipanti hanno risposto a numerosi questionari tra i quali quelli dedicati a indagare che tipo di infanzia avevano avuto e a che tipo di maltrattamenti erano stati sottoposti.

La correlazione tra abusi e maltrattamenti nell’infanzia e l’insorgenza di malattie cardiovascolari e morte precoce è dovuta all’incapacità di questi soggetti di affrontare lo stress e le sfide della vita, compensata da comportamenti sbagliati come fumare molto, abbuffarsi di cibo e sedentarietà. Uno stile di vita che porta allo sviluppo di molte patologie come il diabete e l’ipertensione, confermando studi precedenti, ma soprattutto malattie del cuore.

I ricercatori hanno sottolineato, nelle loro conclusioni, che un adeguato supporto a questi bambini- durante l’infanzia e soprattutto l’adolescenza- può cambiare il loro destino in modo positivo riportandoli alla normalità.

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