Traslocare che fatica

Come prepararsi ad affrontare mentalmente e psicologicamente un evento così stressante

Il trasloco è uno degli eventi più stressanti della vita. Questo è dovuto non solo all’enorme fatica fisica che è necessaria, ma soprattutto all’impatto che ha sul nostro spirito. Il trasloco implica un cambiamento su molti livelli: obbliga a rivedere abitudini, certezze, routine. I nostri punti di riferimento, legati alla disposizione della casa e degli oggetti, ma anche al quartiere e ai servizi vicini, vanno perduti.

Traslocare significa anzitutto separarci da una parte di noi che è legata agli oggetti dei quali ci dobbiamo disfare, separarci da luoghi dove siamo stati felici e che hanno rappresentato per noi la sicurezza. Significa provare un grande senso di disorientamento, dovuto al dover ricollocare noi stessi e gli oggetti che ci rappresentano in un nuovo spazio ancora sconosciuto.

Questi sentimenti li proviamo anche quando siamo felici di cambiare casa e non vediamo l’ora di esserci trasferiti. Ma in questo caso saranno alleggeriti dalla spinta positiva al cambiamento e dall’entusiasmo del futuro che ci attende.

Il trasloco forzato

Nel caso invece in cui il trasloco sia forzato, per ragioni pratiche come l’avvicinamento ai figli, o per avere una casa più piccola e facile da gestire o per ragioni economiche, tutto diventa ancora più doloroso. E, ancora, diventa più difficile se abbiamo una certa età, abbiamo vissuto nella casa che stiamo per abbandonare per decenni e magari dobbiamo cambiare quartiere. E, infine, ciliegina (amarissima!) sulla torta: ci dobbiamo magari trasferire in una casa più piccola. Ci sentiremo sradicati, spaesati, ci sembrerà impossibile fare una selezione delle nostre cose, proveremo rabbia e senso di colpa come conseguenza dell’obbligatorietà del trasloco. Sentirsi stressati o ansiosi durante e dopo un trasloco è perfettamente normale. Non è un segno di debolezza, ma una reazione comprensibile, quando ci si ritrova sommersi da scatoloni e confusione. In alcuni casi si può arrivare a una vera depressione e a stati di ansia.

Per la coppia. È importante suddividere le varie mansioni che dovranno essere svolte, prima fra tutti fare decluttering, cioè eliminare il superfluo e l’inutile, ma anche una serie di oggetti che sappiamo non potranno trovare posto nella nuova casa. Questo sarà un momento difficile perché entrano in gioco tutti i sentimenti legati alla separazione dai nostri ricordi. Inoltre ci attendono giorni molto faticosi e la coppia dovrà essere molto unita per farvi fronte.

Per i single. Per chi vive da solo è ancora più complessa la separazione dalla propria casa, che per anni è stata l’unico nostro rifugio. Accanto a tutti i sentimenti che abbiamo citato ci sarà un vero senso di smarrimento e di impotenza e di perdita dei propri punti di riferimento. Dobbiamo prevedere che questo accadrà e chiedere aiuto, se possiamo, a figli e nipoti perchè ci stiano vicini psicologicamente, ma anche materialmente.

Prepararsi al trasloco nel modo migliore

Per cercare di rendere meno gravoso il trasloco occorre iniziare con molto anticipo a prepararsi, si parla di mesi, soprattutto se si passa da una casa molto grande a una più piccola. Ecco alcuni suggerimenti.

Conoscere bene la nuova casa. Prima di iniziare qualsiasi attività dobbiamo conoscere bene gli spazi che ci attendono. Disegnate (o fatevi disegnare) una planimetria molto precisa della nuova casa. Quando sarete alle prese con la scelta di un armadio, ogni centimetro sarà prezioso.

Determinare il carico di lavoro. Ciascuno di noi crede di sapere cosa c’è in casa propria, ma solo nel momento in cui si mette mano davvero negli armadi, si capisce che mole di lavoro ci attende. Prendete un quaderno e passando locale per locale fate una stima del tempo che vi occorrerà per svuotare tutto. Ricordatevi che sono le minutaglie a far perdere tempo, come per esempio i cassetti.

Iniziare il decluttering con largo anticipo. Alcuni mesi prima, se già sapete dove andrete e di quanto spazio disporrete, iniziate l’operazione di alleggerimento. Cominciando da ciò che vi è facile abbandonare o perché non vi piace più o perché non è legato a particolari ricordi.

Stabilite la destinazione degli oggetti eliminati. A mano a mano che dividete le vostre cose, preparate per ognuna di esse una nuova vita: enti di beneficenza, mercatini, parenti e amici. In modo che quando iniziate a inscatolare possiate già aggiungere la destinazione su ogni scatola.

Chiedete aiuto. Se avete nipoti adulti sarà per loro divertente venire ad aiutarvi e nel contempo curiosare nei cassetti in cerca di tesori. Sarà anche un bel momento per condividere dei ricordi. Ricordatevi anche che le aziende di traslochi hanno persone competenti da mettere a disposizione per dare tutto l’aiuto possibile. Dipende tutto dalle vostre finanze e se desiderate avere gente in casa in momenti così particolari.

Dedicate una parte del vostro tempo ad attività extra trasloco. Per non intristirvi e per non focalizzarvi solo sul trasloco e sui sentimenti negativi che lo accompagnano, continuate a seguire le attività che vi danno piacere.

Continuate a vedere parenti e amici. Non rimanete troppo soli. La compagnia degli altri è un grande aiuto psicologico. Se avrete iniziato a occuparvi del trasloco con grande anticipo sarà possibile farlo.

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