Soffri di fame nervosa ?

Quando per placare la noia, la solitudine o lo stress ci rivolgiamo alle patatine e ai dolci

Quante volte vi è capitato di provare un desiderio irresistibile di cibo? Stiamo stirando, lavorando al computer, leggendo o guardando la televisione, non importa cosa stiamo facendo: all’improvviso ci alziamo in cerca di uno snack dolce o salato, in genere molto calorico e poco salutare.

Ecco quella è una fame nervosa, o emotiva, che non ha niente a che fare con la fame vera. E’ un impulso che parte dalla testa e non dallo stomaco. Tendiamo a compensare con il cibo sentimenti negativi, situazioni stressanti, insicurezze o mancanza di affetto. Inghiottire un cioccolatino o un pacchetto di patatine per non soffermarsi sulle proprie emozioni  e cercare una consolazione ai nostri problemi.

L’equazione cibo = amore risale ai primi mesi di vita quando la mamma offre la poppata perché il bambino piange, interpretando come fame  quel pianto, e creando nel bambino confusione tra lo stato di fame e la richiesta di affetto. E così il cibo diventa un nutrimento dell’animo.

Che cosa scatena la fame nervosa

Ci sono una serie di situazioni che possono scatenare la fame nervosa, situazioni nelle quali quotidianamente ciascuno di noi si trova, ma che per alcuni sono veramente difficili da affrontare. Ecco le più comuni.

Stress
Quando si è stressati il nostro corpo è inondato dal cortisolo, un ormone innescato dal cervello, che viene secreto dalle ghiandole surrenali proprio per difenderci dallo stress, ma che agisce anche sull’appetito e favorisce l’accumulo di grasso.

Fatica e insonnia
Quando non si riposa abbastanza e si è in debito di sonno, aumenta significativamente la grelina, un ormone detto oressizzante, perché innalza il desiderio e l’assunzione di cibo; e diminuisce la leptina, un ormone che regola il senso di sazietà, favorendo la riduzione del peso corporeo e della massa grassa.

Nervosismo
Quando si è particolarmente nervosi si possono adottare due comportamenti entrambi dannosi: o si smette di mangiare o si tende a mangiare in continuazione. Mangiando si pensa di essere pro attivi e ci distrae dall’indagare sulle cause del nostro nervosismo.

Ansia
L’ansia è strettamente collegata ai disturbi alimentari. Mangiare serve a riempire quel vuoto interiore che sentiamo e a combattere il panico che ci assale. E’ un modo per tenere a bada emozioni che ci spaventano.

Socialità
Non solo le circostanze negative ci scatenano la fame nervosa, ma anche quelle positive come essere a cena con amici o condividere un aperitivo. Cadono le inibizioni e ci sentiamo autorizzati a comportamenti sconsiderati, ignorando il senso di sazietà che arriva dal cervello. Quante volta ci siamo ingozzati senza ritegno di patatine e noccioline davanti a un cocktail?

Alcol
Le bevande alcoliche influiscono sulle parti del cervello deputate al controllo. Inoltre sembra che amplifichino il desiderio di cibi grassi e salati. Diamo così sfogo alla nostra brama di comfort food senza freni.

Fotografie di cibo
Il modo migliore per scatenare la fame nervosa è sfogliare una rivista di cucina. Alcune ricerche hanno dimostrato che il cervello si fa “ingannare” dalle immagini e scatena il desiderio di cibo.

Noia
Spesso le giornate possono essere vuote, soprattutto se si è soli e depressi. In questo caso ci si rivolge al cibo per riempire quel senso di vuoto che ci circonda, per distrarci dai problemi che ci assalgono, per riprenderci da una delusione, per trovare una gratificazione che non si riesce a ottenere nelle relazioni sociali.

Cosa fare

Il  nemico numero uno quando si vuole mantenere il peso forma o seguire una dieta dimagrante non è la fame fisiologica, ma la fame nervosa. Quella che ci assale a tradimento anche quando siamo pieni di buoni propositi. Ed è davvero frustrante accorgerci che non riusciamo a combatterla.

Ci sono diversi modi pratici per cercare di bloccarla, ma se il problema continua ad affliggerci è meglio rivolgersi a uno psicoterapeuta che ci aiuti a individuare quali sono i meccanismi che provocano la fame emotiva e, in seconda battuta, affidarci a un nutrizionista che metta ordine nel nostro regime alimentare.

Un altro modo per aiutarci è intraprendere delle attività anti-stress che ci aiutino a concentrarci, come il Tai chi, lo yoga, la meditazione, le tecniche di rilassamento, particolarmente utili se gli attacchi di fame sono dovuti allo stress o all’ansia.

Anche praticare uno sport o una regolare attività fisica, possono essere d’aiuto perché da un lato distrae e impegna la mente e dall’altro apporta benefici al nostro fisico.

Ritorniamo ad apprezzare il silenzio
Rivalutiamo la pennichella

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