Joshua Bell è uno dei più importanti e famosi violinisti al mondo. Qualche anno fa il Washington Post fece un esperimento facendolo suonare in incognito, come un qualsiasi artista di strada, in una stazione della metropolitana di Washington. Egli suonò, per 1 ora, le musiche di Bach con il suo meraviglioso Stradivari, un violino del valore di 3 milioni di dollari. Alla fine, aveva raccolto 31 dollari e neanche un applauso. Durante la performance, solo alcuni bambini avevano tentato di fermarsi per ascoltare, strattonati dai genitori frettolosi. Questo episodio dovrebbe farci riflettere su cosa è diventata la nostra vita.
Come è possibile che tra le migliaia di persone che gli sono passate davanti nessuna sia stata catturata da quel suono meraviglioso e si sia fermato ad ascoltare. Quanti talenti e bellezze ci stiamo perdendo e non siamo capaci di riconoscere perché non siamo presenti a noi stessi e consapevoli. La meditazione e il silenzio sono un modo per riappropriarsi della propria consapevolezza e della lucidità di pensiero.
Il rumore ci assorda
La nostra vita è permeata di suoni, voci, fragore, rumori vari che si aggrovigliano. E’ un continuo affastellarsi di stimoli sonori che si sommano in modo cacofonico e producono la colonna sonora della nostra vita. Il silenzio non ci appartiene più e forse ci spaventa.
Abbiamo perso il senso e il gusto del silenzio che è un grande riequilibratore delle nostre energie, che ci permette di entrare in sintonia con noi stessi.
Ma il silenzio non è semplice assenza di suono. E’ uno spazio in cui ogni definizione, giudizio, pensiero, impressione, riflessione, si annulla. Pensiamo a quando scarichiamo nuovi programmi nel computer: è necessario riavviare il sistema per renderli operativi. Lo stesso avviene per il silenzio durante il quale la nostra mente si resetta. In questo silenzio totale e completo si continua a esistere senza pensiero né idea, nella nostra espressione originale potenziale, che tutto contiene .
Il silenzio interiore è importante per la salute e il funzionamento dell’intelligenza. Da esso dipende una capacità superiore di operare scelte e decisioni, di orientarsi tra le opportunità, di avere una visione distaccata di ciò che avviene all’esterno e all’interno di noi stessi. Il silenzio mentale è una sorta di digiuno della mente (paragonabile al digiuno del corpo) per eliminare i pensieri tossici che ci invadono.
Camminare nel silenzio
Il silenzio non è naturale perciò va imparato e occorre allenarsi per raggiungerlo. Il modo migliore per arrivare al silenzio interiore è praticare la meditazione. Qui vi proponiamo un esercizio, tratto dal libro Ventuno giorni per rinascere di Franco Berrino.
Si tratta di una tecnica efficace e semplice per iniziare a sperimentare il potere del silenzio esteriore nello sviluppo dell’attenzione. Consiste nel camminare circa 30 minuti nella natura cercando di non produrre alcun tipo di rumore. Ogni movimento sarà compiuto lentamente e con attenzione. Lo sguardo dovrà abbracciare un campo visivo più ampio possibile, cercando di arrivare a percepire ciò che è presente nel raggio di 180°. È necessario focalizzare tutta l’attenzione nel non emettere rumori (o nel fare meno rumore possibile) mentre ci muoviamo: il piede che appoggia sul suolo, il respiro, i movimenti del corpo, gli abiti che frusciano. Bisogna “sentirsi in silenzio e sentire il silenzio”. Con questa piacevole pratica si sviluppa un’attenzione focalizzata intensa, in grado di migliorare il proprio stato di presenza e consapevolezza. Alla fine della camminata nel silenzio è bene sedersi alcuni minuti ad ascoltare (in silenzio, ovviamente) i suoni della natura in una condizione di quiete interiore.
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