Lo sappiamo “I figli… so’ pezzi ‘e core”. Per loro siamo disposti a grandi sacrifici e vorremmo che, diventati adulti, avessero un tenore di vita simile a quello che avevano nella famiglia d’origine. Quando questo non succede e si vede che arrancano facendo dei sacrifici, ci sentiamo molto addolorati e cerchiamo, a seconda delle nostre possibilità, di continuare ad aiutarli.
Questo atteggiamento non è una specificità italiana. Un sondaggio – condotto, negli Usa, da Merrill Lynch nel 2018 – su genitori di figli adulti ha evidenziato che l’80% di essi li supporta finanziariamente e il 63% di essi sacrifica la propria sicurezza finanziaria per il bene dei figli e per questo rinuncia a una vita agiata negli anni della pensione. Gli aiuti spaziano da un contributo per comprare loro la casa al pagare le bollette, i generi alimentari e la spesa, la bolletta del telefono e le spese legate all’auto.
Negli ultimi venti anni abbiamo assistito all’allungarsi del ciclo di vita, con forti conseguenze sulle nuove generazioni di adulti: un ritardo nella stabilità economica, oggi i ragazzi riescono ad acquisire piena autonomia intorno ai 31-34 anni di età; la forte precarietà lavorativa accompagnata da un consistente ritardo nel formare una famiglia ed avere figli. Il risultato è il coinvolgimento economico dei genitori, già in pensione o quasi, nel loro mantenimento.
Due casi possibili
Così vi possono essere due casi:
- il primo riguarda gli aiuti che i genitori offrono ai figli che sono in forti ristrettezze economiche. In questo caso, come dire che è una cosa sbagliata? Come potremmo goderci il nostro benessere, se essi non ne hanno e faticano ad arrivare a fine mese?
- un altro tipo di aiuto è quello che i genitori offrono ai figli, per concedere loro quel di più che fa la differenza (vacanze all’estero, settimane bianche, palestra, auto) senza che essi percepiscano il valore e il sacrificio che c’è dietro e diano questi aiuti per scontati. Anzi talvolta li pretendono.
È giusto che i giovani campino con l’idea che tanto comunque vada, alle spalle ci sono sempre mamma e papà? E d’altronde, direbbe qualcuno, se uno i sacrifici non li fa per i figli per chi li deve fare, allora?
In questo secondo caso sicuramente non stiamo facendo il loro bene e non li stiamo aiutando a responsabilizzarsi. E non facciamo neanche il nostro bene. Poiché, se non abbiamo un grande benessere, potremmo ritrovarci in ristrettezze economiche.
Sapete quanto state pagando?
Se vi sembra il momento di porre un freno agli aiuti economici ai vostri ragazzi la prima cosa da fare è tenere un conto preciso dell’entità dei vostri interventi, dettagliano le singole voci. Una cosa non così scontata visto che un terzo dei genitori non sa esattamente cosa spende per i figli. Saperlo è molto utile per due motivi: il primo – e secondo il mio parere più importante – è legato all’obbligo morale che un genitore ha nel non fare differenze tra i propri figli. Questa è un po’ una mia fissazione, ma se volete che vi sia grande armonia tra di essi trattateli tutti nello stesso modo. E lo stesso discorso vale per i nipoti.
Il secondo motivo è semplice: davanti alle cifre che state sborsando vi sentirete più predisposti a mettere un freno alle richieste improprie.
Responsabilizzateli
Meglio tardi che mai. Fate loro un bel discorso sulla necessità di stringere i cordoni della borsa, perché è ora che essi si prendano carico della loro situazione economica e, conseguentemente, rivedano il loro stile di vita. Se vi sembrano davvero carenti in tema finanziario suggerite di informarsi meglio e consigliate loro un’app dedicata alla gestione del danaro come Mint, You Need a Budget, Wally, Acorns.
Non sentitevi in colpa, state solo svolgendo il vostro ruolo di genitore.
Come aiutarli e quando aiutarli?
Secondo il parere dei consulenti finanziari, dare un aiuto economico regolare e continuo ai figli può scompensare la propria situazione finanziaria, soprattutto se si è già in pensione. Mentre, offrire denaro in modo occasionale ha il vantaggio di non creare dipendenza né false aspettative. Quindi meglio fare una regalia ogni tanto.
Se avete parecchia disponibilità di danaro potete comprare una casa ai vostri figli (a ciascuno di loro, se ne avete più di uno!) o creare un fondo o un conto corrente, da arricchire periodicamente, destinato all’istruzione dei nipoti. O attivare un’assicurazione sulla vita per i vostri figli.
In questo modo l’aiuto che darete sarà comunque notevole, ma vincolato a un uso specifico. Il che è ben diverso dal contribuire al loro tenore di vita.
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